160 chilometri fra Sudtirolo e Trentino nel segno di Andreas Hofer il patriota che difese il suo popolo contro l’invasione napoleonica e bavarese nei primi dell’Ottocento.
E’ l’dea frutto della fantasia esploratrice di Gian Paolo Margonari, viandante per vocazione, accompagnatore di territorio ed esperto escursionista.
Sette giorni di cammino fra terre di montagna attraversate da due lingue e due culture, ma anche da un paesaggio che da continentale diventa mediterraneo.
La nostra giornata ha inizio a San Leonardo in Passiria- St. Leonhard in Passeier dalla casa natale di Andreas Hofer, oggi sede di un interessante museo dedicato a tutti coloro che hanno difeso la democrazia e la loro terra.
Judeth Schwarz, giovane direttrice del museo, descrive una struttura che da una parte riserva un grande interesse storico, grazie alla riproduzione di un villaggio medievale sull’esterno, e che dall’altra presenta un interessante sguardo sulla contemporaneità, grazie ad un allestimento interno dedicato ai nuovi “difensori della libertà” come Gandhi, Mandela, Guevara e molti altri.
Andreas Hofer – ci spiega Margonari – fu oste e commerciante, prima che attivista e difensore della sua heimat nelle fila dei corpi di difesa territoriali, ovvero gli Schuetzen.
Come aiutante agricolo e oste prestò il suo servizio presso una locanda al passo del Ballino, sopra a Riva del Garda, dove passava la via commerciale che univa l’alto Garda con i mercati del nord attraverso il meranese e la val Passiria.
L’itinerario proposto mette quindi in luce questa antica via percorsa dai mercanti.
La prima tappa riguarda pertanto i cosiddetti waalweg, ovvero i sentieri dell’acqua che in Alto Adige percorrono gli antichi canali di irrigazione.
Nei pressi di Marlengo ammiriamo questi cammini, molto frequentati in autunno, specie dai turisti stranieri di una certa età.
Superata la val d’Ultimo e il passo Palade arriviamo a Unsere liebe frau im Walde nei pressi di San Felix, gli ultimi villaggi del Suedtirolo prima di entrare nell’alta valle di Non. Qui osserviamo la differenza fra la gestione del maso chiuso, caratterizzato dalla non frazionabilità dell’azienda rurale tipica dell’Alto Adige, e la gestione “latina” e frazionata della proprietà tipica del Trentino.
Siamo poi nei pressi del santuario di San Romedio per visitare un percorso scavato nella roccia utilizzato per collegare le tubature di un antico acquedotto.
A quel punto il cammino segue la “via trentina” passando da Molveno e da Comano Terme per risalire verso il Lomaso e quindi il Ballino.
Alla fine di questo percorso e di questa piacevole avventura l’amico Gian Paolo ci ricorda alcuni “principi” che dovrebbero caratterizzare l’arte del “viandare”. Fra questi ricordiamo il motto del Deutscher Alpenverein, la più grande associazione alpinistica del mondo: “Der Weg ist das Ziel”, la via è la mèta.
Gian Paolo Margonari è autore di una bella guida dedicata al cammino di Hofer corredata dalle mappe del cartografo Augusto Cavazzani, fedele e simpatico compagno di escursioni.