ESCURSIONI CON LE CIASPOLE NELLE DOLOMITI

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

In questa puntata iniziamo la collaborazione con Folio Editore, che di recente ha dato alle stampe una bella guida intitolata Escursioni con le ciaspole nelle Dolomiti di Oswald Stimplf e Georg Oberrauch, di cui vi offriamo qui due itinerari.

Escursioni con le ciaspole nelle Dolomiti
La nuova guida di Stimplf – Oberrauch
Il nostro amico Oswald Stimpfl, grande appassionato di montagna e buongustaio, autore di ottime guide (lo abbiamo già incontrato nella puntata dedicata agli Altopiani Trentini del 26 giugno 2004) ha prodotto con Georg Oberrauch una bella guida sulle Escursioni con le ciaspole nelle Dolomiti. Ben quaranta itinerari nelle zone del Catinaccio, della Marmolada e delle Tre Cime di Lavaredo. D’estate le bizzarre architetture rocciose che sovrastano verdeggianti distese prative attirano sciami di escursionisti. D’inverno lo stesso paesaggio scompare sotto una spessa coltre nevosa. Questa nuova guida si rivolge proprio a chi fosse colto dal desiderio di calzare le racchette da neve e insinuarsi, non importa se principiante o progredito, nella quiete incontrastata di montagne come il Catinaccio, la Marmolada o le Tre Cime di Lavaredo. Il volume si apre con tutte le informazioni concernenti equipaggiamento e sicurezza in montagna. Seguono precise descrizioni degli itinerari, corredate di cartine, indicazioni su come raggiungere i luoghi di partenza, tempi di percorrenza e gradi di difficoltà. Il tutto arricchito da consigli sulle attrattive e sui migliori posti di ristoro presenti lungo la via.

Escursioni con le ciaspole nelle Dolomiti
di Oswald Stimpfl e Georg Oberrauch
Brossura, 11x5x20 cm, fotografie a colori, ISBN 88-86857-54-3, € 7,90
Folio Verlag editore

Pala di Santa / Zanggenberg
A sud-ovest del movimentato gruppo del Latemar si innalza una scura montagna, la Pala di Santa (2488 m). Questo panoramicissimo rilievo porfirico, il cui versante meridionale strapiomba minaccioso a valle, è accessibile da nord senza difficoltà alcuna.

Percorso
Si parte dal parcheggio del Passo di Lavazè (1825 m), tra le valli d’Ega e di Fiemme, una delle zone più note per lo sci di fondo. Percorrere la strada per circa 200 m in direzione Bolzano fino a incontrare sulla destra, in prossimità del cartello Passo Pampeago, il sentiero n. 9 diretto a est. La via pianeggiante ai piedi del fianco nord della Pala di Santa traversa dapprima un prato e poi, restringendosi, un magnifico bosco d’alto fusto. Dopo un tratto in leggera salita, si restringe ancora per scendere con pendenza moderata lungo una pendice boschiva. I pinnacoli del Latemar occhieggiano ripetutamente tra le alte chiome degli alberi. In questo tratto, il paesaggio finora ameno muta all’improvviso rivelando un bosco devastato dal bostrico (insetto parassita dotato di robusto apparato boccale con cui scava nel tronco delle conifere). Dopo una buona ora di marcia si affrontano ancora 15 minuti di salita (sempre sul sentiero n. 9, con tratto finale lungo la pista da sci) fino al Passo Pampeago (1996 m), uno dei due poli del comprensorio sciistico di Obereggen/Pampeago. Dal passo si piega a destra e, attraversato un bosco di cirmolo, si sbocca sulla pista da sci che scende dalla Pala di Santa e che va seguita all’insù tenendosi sul lato destro al limitare del bosco.
Superato un gradone naturale si arriva sul crinale di vetta, pianeggiante e privo di vegetazione arborea. Raggiunto il punto di arrivo dello skilift (sempre tenendosi leggermente a destra) restano da coprire gli ultimi 20 minuti di strada che separano dalla lignea croce di vetta (2488 m), con libro su cui lasciare la propria firma. Tempo di percorrenza da Passo Pampeago 1,30 ore. In vetta si è ripagati da un grandioso panorama circolare sulle cime dolomitiche vicine e lontane, fino al crinale alpino principale: a sud della Val di Fiemme si scorgono i profili piramidali dei Lagorai; verso il Garda svetta il gruppo Adamello-Brenta, dietro di esso il massiccio dell’Ortles, a est di quest’ultimo le Alpi Breonie di Ponente e le Alpi Venoste e Passirie; davanti e tra queste spuntano la Mendola, le Alpi Sarentine e lo Sciliar. Attenzione a non avvicinarsi troppo al bordo del crinale, poiché il versante sud della Pala di Santa cade a picco e il vento può formare pericolose cornici di neve. Il ritorno segue le tracce della risalita. A chi desidera rifocillarsi prima del rientro suggeriamo una puntatina alla Malga Ganischger (2010 m), presso la stazione di monte dell’impianto che sale da Pampeago. Per compiere questa deviazione, da Passo Pampeago si piega a destra in direzione sud-est e in 15 minuti di comodo sentiero pianeggiante si giunge alla malga frequentata dagli sciatori.

Pala di Santa / Zanggenberg in breve
Tempo di percorrenza: 5 ore in totale >> dislivello 670 m >> media difficoltà
Come arrivare: Per la Val d’Ega oppure da Cavalese lungo la Val di Gambis fino al Passo di Lavazè, con parcheggio. Carta turistica Kompass n. 74 o n. 79 (1:50.000) oppure n. 629 (1:25.000)

Giro delle malghe di Moena
Moena, in Val di Fassa, uno dei capisaldi del turismo nelle Dolomiti, giace in una conca alla convergenza tra le valli di Fassa e di San Pellegrino. Il “giro delle malghe” qui proposto solca le amene pendici a nord e a ovest dell’abitato regalando suggestive vedute sul Catinaccio, il Latemar e il gruppo dei Monzoni.

Percorso
Si parte dalla Cassa Rurale situata di fronte all’Ufficio turistico in centro a Moena (1180 m). Imboccare la strada che sale diritta tra le case in direzione ovest, oltrepassa una chiesetta e punta all’Hotel Patrizia. Prima dell’albergo piegare a destra fino al successivo incrocio con i segnali che immettono a sinistra (direzione ovest) in via Roncac, dalla quale si dipartono i sentieri n. 519 per il Passo Costalunga e n. 520 per la Malga Roncac. Seguendo quest’ultimo si risale attraverso filari di abeti rossi fino a prati disseminati di larici. Qui la strada si spiana, attraversa un ruscello e in circa 45 minuti giunge al Roncac (1354 m), una casa di legno con cornici bianche alle finestre riportata ancora su molte carte come ristorante, malgrado abbia cessato l’attività. Una sbarra chiuderebbe l’accesso al tratto di strada successivo. Noi però la superiamo per imboccare il sentiero pianeggiante attraverso un bosco di larice e abete rosso. Attenzione al prossimo incrocio, dove si dirama il sentiero n. 519 che riporta in paese; ignorandolo si sale ancora per un po’ fino a incontrare il sentiero n. 524 (circa 30 minuti da Roncac, 1480 m), imboccato il quale si intraprende la via che in un’ora riporta al punto di partenza. La strada corre dapprima nel bosco, poi su terreno sempre più aperto e ricco di scorci sull’abitato di Moena, procedendo in leggera discesa fino alla Malga Panna (1340 m), ristorante di buon livello posto ai margini del bosco. Da qui si segue brevemente la strada diretta al paese, tagliando poi per i prati di una vecchia pista con skilift ormai dismesso e puntando al campanile della chiesa di Moena che svetta tra le case. Dalla chiesa si torna in pochi minuti al punto di partenza.

Giro delle malghe di Moena in breve
Tempo di percorrenza: 2,30 ore in totale, dislivello 350 m, facile e breve
Come arrivare: partenza dal centro di Moena. Parcheggio in loco, presso la diramazione della strada per il Passo di San Pellegrino. Carta turistica Kompass n. 54 o n. 76 (1:50.000) oppure n. 684 (1:25.000)

testi e foto di
Alessandro Ghezzer

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