28 Novembre 2016

la raffinata arte dei zanoni di caldes

di: Girovagando in Trentino

Fino all’otto gennaio, nella Sala Thun di Torre Mirana, a Palazzo Thun in Via Belenzani a Trento potrete ammirare le emozionanti opere in ferro che provengono dalla Val di Sole.

Si tratta di un’esposizione delle opere create da Luciano e Ivan Zanoni, padre e figlio che lavorano il ferro nella loro fucina-atelier di Caldes, in Val di Sole, ispirandosi l’uno al mondo vegetale, l’altro al mondo animale, in una fusione armonica di opposti ben rappresentata anche nel titolo dell’esposizione: lavorare insieme e rappresentare regni diversi, usare linguaggi che colpiscono per astratta capacità evocativa o per fedele riproduzione realistica, rappresentare forme vive del quotidiano o di mondi lontani, l’atto del forgiare le sculture, che richiede colpi decisi sulla materia, ma capaci di imprimere poesia.

L’allestimento raccoglie una selezione di opere che è un viaggio nell’evoluzione della loro arte nel tempo, frutto di creatività e maestria, perché bisogna essere forti come il ferro per lavorare il ferro, ma delicati come la poesia per creare forme d’arte.

L‘arte degli Zanoni attinge a secoli di tradizione nella lavorazione del ferro in Trentino, tecnica antica che procede per regole rigorose. Al disegno preparatorio segue la forgiatura del ferro di pezzi di metallo tagliati e scaldati fino a diventare incandescenti, quando vengono lavorati a mano con incudine e martello.

Forme del ferro che nel Trentino dell’artigianato sono stati e sono codici iconografici per alari, candelabri, leggii, cancelli, letti, grate, ringhiere, griglie, lanterne, campanelle. Il confine tra funzione decorativa e funzione d’uso è sempre labile. Questa terra, come altri luoghi isolati che racchiudono in sé una complessità culturale e linguistica, ha finito per radicalizzare la valorizzazione delle particolarità locali nelle produzioni dell’artigianato artistico che ha abbellito chiese, castelli e luoghi dell’abitare in Trentino.

Luciano Zanoni nasce a Caldes, Val di Sole (TN) nel 1943, dove vive e lavora.

È fabbro sin dall’adolescenza; l’acquisita maestria nella lavorazione del ferro e il sentito rapporto con la natura lo stimolano a cimentarsi con la scultura, incoraggiato dall’amico pittore Paolo Vallorz.

L’incontro con il critico e poeta Giovanni Testori nel 1979 avvia l’artista ad esposizioni di successo in importanti Gallerie d’arte di Milano (Compagnia del Disegno), Torino, Parigi, Strasburgo, Innsbruck, Beirut, Mykonos.

Le sue opere d’arte vengono apprezzate da pubblico e critici noti, come Jean Clair, Raffaele De Grada, Gian Alberto Dell’Acqua.

Popolarità e prestigio arrivano nel 1995 quando Luciano Zanoni crea un albero di ulivo per la villa di Bill Gates a Seattle; realizza in seguito opere monumentali di grande bellezza entrate a far parte di importanti collezioni private e pubbliche: del Comune di Milano, di Francois Mitterrand, di Marco Vitale.

Con il pittore Antonio Stagnoli espone nel 2009 al museo di Pamparane a Odolo (BS), antica fucina del più importante polo siderurgico italiano.

L’attività artigianale continua ad affiancarsi alla produzione artistica.

Espone alla Biennale di Venezia nel 2011 in rappresentanza della regione Trentino Alto Adige e al Padiglione Italia dell’EXPO 2015 segnalato dalla Galleria “Salamon” di Milano, con due monumentali opere: l’ulivo e la vigna.

Nella primavera del 2016 è selezionato per l’evento culturale “Selvatica 2016” nella città di Biella.

Ivan Zanoni nasce a Caldes, Val di Sole (TN) nel 1971, dove vive e lavora.

Frequenta l’Istituto d’Arte “Alessandro Vittoria” a Trento. Dal padre Luciano apprende l’arte del ferro battuto, maturando però una personale espressione artistica totalmente autonoma. Tra i maestri che lo hanno incoraggiato: Paolo Vallorz, Jean Clair, Marco Vallora, Raffaele De Grada.

Dal 1996 espone in mostre personali e collettive. Nel 2002 entra a far parte di “Gemine Muse”, organizzato dal G.A.I. (Giovani Artisti Italiani). Partecipa al “Premio d’Arte Città di Bozzolo” dedicato a Don Primo Mazzolari, rappresenta il Trentino in Giappone in una selezione di “Artigiani – Artisti” ed espone a Euroflora di Genova. Realizza il monumento dedicato a Fabbro Alberto da Cimego, personaggio storico seguace di Fra’ Dulcino; l’opera si erge all’ingresso del paese di Cimego (TN).

Con il pittore Antonio Stagnoli espone nel 2009 al museo di Pamparane a Odolo (BS), antica fucina del più importante polo siderurgico italiano.

Collabora con Gallerie d’arte a Parigi, Strasburgo, Beirut, Milano; nel 2012 realizza una insegna-scultura per la Galleria Civica di Bolzano.

Al Padiglione Italia dell’EXPO 2015, è presentato dalla Galleria “Salamon” di Milano  con la scultura di un coccodrillo. Presso la stessa Galleria allestisce una mostra personale ispirata alle fiabe di Jean de La Fontaine.

Nella primavera del 2016 è selezionato per l’evento culturale “Selvatica” nella città di Biella.

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