monte redival m 2973

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

Grandiosi panorami sul “Re di Valle” in Val di Sole – 24 novembre 2007

Proponiamo questa settimana una bella e panoramica escursione ad anello in Val di Sole sul Redival m 2973, un facile “tremila” con grandiosi panorami, passando per la famosa “Città Morta”, la cittadella militare costruita in quota dagli austriaci.

Il percorso è facile e adatto a tutti tranne il tratto finale che sale in vetta, che richiede qualche attenzione per qualche breve passaggio di 1° grado e alcuni tratti esposti. Consigliabile al ritorno, se rimane tempo, una visita al Museo di Forte Strino ristrutturato, lungo la strada del Tonale.

Descrizione

Redival nella toponomastica locale significa “Re di Valle”, e questo nome spiega bene l’imponenza di questa montagna che sfiora i 3000 metri, dalla cui cima si godono grandiosi panorami. E’ un “tremila” facile, solo la cresta finale richiede qualche attenzione anche se non si tratta di un tratto particolarmente impegnativo. L’itinerario proposto prevede un percorso ad anello con partenza dal Passo del Tonale: di qui si raggiunge la Città Morta, quindi in costa fino ai Laghi di Strino per salire la cresta nord ovest del Redival. La discesa avviene dal versante sud, quindi calando in Val Strino e rientrando al Tonale passando dai ruderi di Forte Saccarana.

Percorso

Si raggiunge in auto, dal passo Tonale, il vecchio Ospizio m 1971 (in parte adibito a ristorante, il resto quasi in rovina purtroppo) e si parcheggia nei pressi. Ci si incammina lungo la strada bianca che conduce agli impianti di sci di Val Albiolo: in breve si perviene ad una piazzola dove parte il sentiero (palinato) che si inerpica sulla dorsale erbosa, piuttosto ripida: con larghi zig zag si rimonta in direzione del Tonale Orientale. Il sentiero piega quindi ad est, per scoscesi pendii (attenzione) verso un’ampia insellatura che si raggiunge dopo aver attraversato ripidi costoni a tratti leggermente esposti. Alla forcella, a circa 2600 metri, si sovrasta la conca dove c’è la cosiddetta “Città Morta”, cioè i resti del grande accampamento militare austriaco della Grande Guerra. Si cala dalla forcella per circa 100 metri e si entra nella “cittadella” attraverso un dedalo di muri, massicciate, ruderi, trincee, camminamenti, resti di baracche, lamiere sparse in giro. Nelle fosse si osservano ancora dei mucchi d’ossa, i resti dei muli abbandonati o mangiati. Si cala leggermente ora e poco sotto alla Città Morta un sentiero taglia verso nord ovest, in costa (cartelli) traversando un ripido costone. Con diversi tratti esposti, ma non difficili, si traversa tutto il versante quasi in piano, poi ci si alza di quota gradualmente per belle balze erbose fin sotto al Torrione D’Albiolo m 2969. Il sentiero prosegue valicando una selletta e dirigendosi verso est, calando di poco verso la val di Strino e quindi, con ultimo strappo, si raggiunge la bella e ariosa conca dei Laghi di Strino, che dal sentiero non si vedono perché nascosti da dei dossi: i laghi si raggiungono in 5 minuti e sono un luogo ideale per fare una piccola sosta per rifiatare. Ora viene la parte più impegnativa del percorso: da sotto, la cresta nord ovest del Redival fa un po’ paura perché appare piuttosto ostica ma, come vedremo, non è così difficile come sembra. Si va all’attacco della cresta per tracce che salgono ripidamente a zig zag per sfasciumi ghiaiosi, fino alla Bocchetta di Strino che si affaccia sulla Val Montozzo. Con un breve traverso si guadagna la dorsale pianeggiante che conduce al versante nord del Redival. Il sentiero, traversa tortuosamente, ma facilmente, gli sfasciumi del fianco ovest, con qualche breve tratto esposto da percorrere con attenzione, quindi punta alla dorsale che si raggiunge senza grosse difficoltà con qualche passaggio di 1° tra pietre instabili e molti macigni. Ci si alza fino a quota 2900 senza grossi problemi, ora si procede per la dorsale quasi pianeggiante ma piuttosto assai accidentata: poco prima di raggiungere la cima bisogna superare, anzi aggirare a nordest, un ultimo salto di roccia quindi, in pochi metri di pietraia, si arriva alla grande croce di ferro in vetta a m 2937.

Il rientro

La discesa avviene per la molto più facile dorsale sud. Si cala comodamente per un ampio valloncello a sfasciumi, seguendo vaghe tracce, e ci si abbassa fino a circa 2500 metri (attenzione a non perdere troppa quota!), quindi si rientra ai laghi di Strino piegando in costa a nord ovest. Si raggiunge il primo laghetto, che è quasi una pozza, quindi a pochi minuti di distanza il secondo, più grande e profondo. Ora si chiude il percorso ad anello calando in Val di Strino, si raggiunge il Bait del Porzelain (quota 2200 metri, bivio per la Città Morta), quindi calando ancora in direzione di Malga Strino fino a incontrare poco più in basso il bivio per il Forte Saccarana m 2116 (detto anche Zaccarana o Werk Tonale, vedi note tecniche). Quest’ultimo si raggiunge con il meraviglioso sentiero Bozerlait, pianeggiante e molto lungo che porta fino a ridosso dei ruderi del fortilizio austriaco. A questo punto si rientra sul versante che riporta verso Passo Tonale, con un altro lunghissimo traverso (sentiero 160), panoramico e quasi pianeggiante, fino all’Ospizio dove abbiamo lasciato l’auto all’andata.

testi e foto di
Alessandro Ghezzer
(Agh)

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