MONTE SCHÖNEGG m 1778

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

Facile e panoramica escursione nella Catena della Mendola – 16 novembre 2006
Questa settimana proponiamo una facile escursione in Alta Val di Non, al confine con l’Alto Adige sui monti della Catena della Mendola: da S. Felix si cammina tra prati e boschi fino al bel Lago di S. Maria, quindi fino al panoramico balcone naturale del Monte Schonegg, con splendida vista sulla Val d’Adige e parte della Val Venosta.

Descrizione
Quando la stagione avanza, le temperature calano e le ore di luce si riducono, si ha a volte il desiderio di fare qualche escursione più tranquilla del solito: il Monte Schönegg m 1778, che si raggiunge dall’Alta Val di Non, fa al caso nostro. Con un giro ad anello che ci permette di vedere il Lago di Santa Maria, è una discretamente lunga e rilassante passeggiata priva di difficoltà, dal dislivello modesto e col “premio finale” di un vasto panorama che si può godere dalla bella cima. La segnaletica in qualche tratto è un po’ vaga ma con un po’ di attenzione non ci sono problemi.

Percorso
Poco a monte del paese di St. Felix (San Felice) si stacca a nord est (a dx per chi sale verso Passo Palade) una stradella asfaltata che risale la collina attraversando dei piccoli borghi fino a un comodo parcheggio a quota 1390 dove si lascia l’auto. Si prosegue a piedi per il sentiero n 9 che si sovrappone a tratti con la strada sterrata e che attraversa bei scorci di bosco e radure fino a raggiungere, con pendenze sempre moderate, la sponda ovest del bel Lago di S. Maria. Si costeggia il lago fino a raggiungere un posto di ristoro, il Ristorante Waldruhe m 1626. Qui bisogna prestare un po’ di attenzione perché la segnaletica diventa vaga: occorre raggiungere la Malga S. Felice col sentiero n 50, T (tornando indietro brevemente alla indicazione lungolago), quindi seguire la strada forestale che si inoltra in direzione nord verso Moschen 1760, una radura a pascolo con un abbeveratorio e una panchina. Dal ristorante Waldruhe si può allargare un po ‘ il percorso anche seguendo il sentiero n 9 che sale divaricando un po’ verso nordest per poi ricollegarsi con Moschen. Il sentiero 50/T ora piega decisamente a nord ovest con continue ondulazioni ma mantenendo sostanzialmente la medesima quota: anche in questo caso bisogna prestare attenzione perché in realtà ci sono due sentieri, seguendo quello più interno si rischia di “saltare” la cima che è occultata dalla vegetazione. Basta seguire quello più a ridosso della scarpata, con bei squarci panoramici, e in circa mezz’ora si sbuca alla cima, un balcone naturale pianeggiante con panchine e una grande croce in legno. Il panorama spazia sul tratto di Val D’Adige dalla conca di Bolzano a quella di Merano, con lo sfondo dei Monti Sarentini, verso est le Dolomiti e il Gruppo del Latemar.

Il ritorno
Il rientro avviene per il sentiero n. 56: con la croce della cima alle spalle, guardando di fronte c’è la tabella con le indicazioni. Si prende la mulattiera che cala gradualmente nella Höllental, ovvero la Val dell’Inferno che, a dispetto del nome, è invece molto bella attraversando bei boschi e pascoli. La valle, calando di quota si incassa, fino ad intercettare la strada sterrata presso un tornante con tre diramazioni: a destra si scende, a sinistra si sale leggermente, noi proseguiamo al centro percorrendo un idilliaco sentierino erboso che scende nel bosco fino a ricongiungersi con la strada forestale dell’andata, che si ripercorre a ritroso fino al parcheggio. Volendo, si può ancora tagliare questo ultimo di strada tagliando per il bosco per un sentiero senza indicazioni, ma comunque ben tracciato, che in breve ci riporta la nostro punto di partenza.

testi e foto di
Alessandro Ghezzer

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