SCI ESCURSIONISMO

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

Via dalla pazza folla con gli sci da fondo, 8 novembre 2003

Per gli aspiranti sci escursionisti e non, proponiamo di seguito due facili itinerari. I dislivelli sono modesti, generalmente piuttosto sicuri da valanghe, le discese non troppo impegnative. Nello sci escursionismo la maggiore difficoltà è ovviamente la discesa: il tallone non viene bloccato come nello sci alpinismo, e perciò è necessario molto equilibrio che viene acquisito man mano, con la pratica. Non è possibile perciò curvare in velocità a meno di non essere super agili e ricorrere alla difficile tecnica del telemark. Lo sci escursionista classico ricorre quindi ad una tecnica ben collaudata che permette di scendere per pendii anche molto ripidi senza particolari problemi. Si tratta di una serie di diagonali al termine dei quali si inverte la marcia con dei “dietro-front” da fermi.

ITINERARIO 1

Descrizione
La grande piana delle Viotte è certamente uno dei luoghi più belli a pochi km da Trento, sul Monte Bondone. In mezz’ora circa di automobile si arriva in una specie di paradiso per fondisti, escursionisti e sci alpinisti. I fondisti trovano chilometri di splendidi tracciati, gli sci alpinisti e gli escursionisti possono invece sbizzarrirsi sul vicino gruppo delle Tre Cime (puntata del 6/09/2003), in ambiente prettamente alpinistico. Gli sci escursionisti, nella fattispecie, possono girovagare senza alcun pericolo sulle dolci colline dei dintorni tra splendidi panorami. In particolare il modesto rilievo de La Rosta m 1837 a ovest, offre una spettacolare vista sulla valle dei Laghi fino al Lago di Garda, sul gruppo del Carè Alto e sul Gruppo di Brenta. E raggiungibile con un percorso facile ed estremamente panoramico, generalmente sicuro, ideale per gli esordienti.

Itinerario
Dalla piana delle Viotte, presso il Centro del Fondo, si punta su percorso libero, a piacere (traversando alcune volte con attenzione le piste di fondo), verso la Val D’Eva, in direzione sud ovest, verso l’evidente insellatura di Bocca di Vaiona m 1778. Il primo km è pianeggiante, quindi arrivati nei pressi di Malga Fragari si risale dolcemente la Val D’Eva lungo una strada forestale, fino al mini strappettino che immette sull’ampio prato della Bocca di Vaiona. Dopo aver goduto dell’ampio panorama, si piega decisamente a nord risalendo il breve ma facile costoncino sovrastante una casupola che serve come ricovero per i pastori. In breve si arriva ad un piccolo altipiano molto bello (altro rudere), attraversato il quale c’è un ultimo strappo che rapidamente porta alla successiva spianata alla base de La Rosta, che si raggiunge in pochi minuti di salita, con grandioso panorama dalla cima. La discesa avviene proseguendo per meno di 1 km per il dolce crinale della vetta verso nord, quindi tornando indietro a 180° aggirando ad est la cima per facile costa, indi per percorso libero a piacere. La piccole discese successive, compresa quella più ripida alla Bocca di Vaiona, possono essere affrontate egregiamente col classico “metodo” dei diagonali e robusti dietro-front.

ITINERARIO 2

Descrizione
Splendido e facile itinerario su strada forestale nell’ampia e spettacolare laterale di Val Calamento, che sale fino alle malghe Cagnon. La pendenza è moderata per tutto il percorso, quindi la salita è poco faticosa. Meravigliosa la parte iniziale in mezzo al bosco, poi per ampi pascoli fino a Malga Bolenga, quindi all’anfiteatro di Malga Cagnon di Sotto e poi alla spettacolare spianata di Campiò a sud del Monte Croce m 2490. La lunga discesa per la forestale, specie se con neve recente o fresca, è molto godibile. Meglio non togliere le pelli in discesa, utilissime per moderare la velocità.

Itinerario
Da Borgo Valsugana si prende la strada per il Passo Manghen. Raggiunta Malga Baessa m 1317 (ristorante tipico) si prosegue per 2 km scarsi fino al bivio presso una grande radura con il Rifugio e Malga Valtrighetta, dove si lascia l’auto. Di qui per comoda forestale con segnavia 370, si tocca Malga Bolenghetta, Malga Bolenga e quindi Malga Cagnon di Sotto. Si segue ancora la forestale che con alcuni tornanti e traversando un bel bosco di larici raggiunge la bellissima piana di Campiò, anticamente un lago, con Malga Cagnon di Sopra a m 1900. La discesa avviene seguendo la forestale per il medesimo itinerario di salita. E’ un percorso assai spettacolare da farsi anche anche in notturna, con la luna piena.

testi e foto di
Alessandro Ghezzer

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