30 Aprile 2019

Trovatore d’assalto al Teatro Zandonai di Rovereto

di: Alessio Migazzi

Progetto Opera nasce nel 2012 e negli anni è divenuto momento di incontro e contronto tra artisti di provenienza e fama internazionali, occasione di rinnovamento e attualizzazione dell’opera che anche quest’anno, con le esecuzioni di sabato 27 aprile sera e domenica 28 aprile nel pomeriggio entrambe al Teatro Zandonai di Rovereto, hanno colto nel segno registrato un pubblico da tutto esaurito.

La gestione, affidata al Maestro Lorenzo Tazzieri, esperto direttore artistico in vari teatri del mondo tra Corea, Giordania ed Europa dell’Est, ha regalato equilibrio all’Orchestra delle Alpi, al debutto come organico definitivo integrato dalla parte vocale. Riuscita la regia di Luigi Orfeo che con i pochi mezzi e lo spazio ristretto a disposizione del palcoscenico è stato capace di offrire al pubblico un allestimento giocato sul forte contrasto tra sfondi e giochi di teli. Molto apprezzato l’utilizzo di mimi, in funzione narrativa a enfatizzare le didascalie del libretto e più che dignitosa l’esecuzione musicale, anche in raffronto a ciò che capita di ascoltare in teatri di ben altra e maggior esperienza.

Decisamente una scoperta il giovane soprano bresciano Marta Mari nella parte di Leonora che insieme all’Azucena del mezzosoprano atesino Cristina Sogmaister, al suo debutto nel ruolo, sono stati i punti di forza, degnamente affiancate dal Conte di Luna del baritono coreano Daniel Ihn Kyu Lee e dal Ferrando del basso Enrico Marchesini. Il protagonista Manrico era sostenuto dal tenore Tiziano Barontini, chiamato all’atto della generale a sostituire il titolare, per improvviso malore, non voce eccelsa ma che alla fine si è imposto proprio nel momento decisivo dell’opera. Di contorno le voci di Ines di Sofia Krikelnko, Ruiz di Francesco Piccoli, il Vecchio zingaro di Franco Montorsi e il Coro San Filippo Neri di Verona.

Progetto Opera ha visto articolarsi nell’arco di una decina di giorni un ricco calendario di appuntamenti che declinano il periodo storico e l’opera in scena prescelta. Nel caso di quest’anno Progetto Opera aveva inserito come gran concerto d’apertura I Carmina Burana di Carl Orff in versione originale per orchestra coro e soli, la visita guidata per la città Rovereto del ‘400 tra Streghe e Zingari a cura del Museo della Guerra, altri incontri di presentazione dell’opera per far arrivare la città consapevole all’evento teatrale.

“Una bella soddisfazione l’essere riusciti ad offrire alla città di Rovereto, anche quest’anno, un Festival di alta qualità – ha commentato il direttore artistico Klaus Broz – ciò nonostante la concomitanza di eventi e di festività varie che certo hanno portato via una fetta di pubblico, rispetto alle annate precedenti. Spero per il futuro nel pieno supporto da parte dell’amministrazione, perché negli anni questa manifestazione è divenuta momento di incontro e confronto tra artisti di provenienza e fama internazionali, occasione di rinnovamento e attualizzazione dell’opera e, più in generale, un’opportunità per la nostra Città che ha risposto con una partecipazione attiva coinvolta”.

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AUTORE DEL POST:

Alessio Migazzi

Appassionato di management e strategia d’impresa, ha lavorato prevalentemente nel campo della comunicazione come project & marketing manager sia come responsabile di produzione di format tv, settore che tutt’ora segue con grande interesse.

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